TAG: Le Dieci Regole d'Oro della Fangirl.
Guida alla Fangirl: dieci piccole regole per vivere bene il tuo essere fangirl.
Grazie alla cara Leticia e al suo blog,
vi presento la mia replica al suo tag (che trovate nel collegamento
ipertestuale messo su) e trovo sia un'idea molto carina. Come sempre, se
vi fa piacere, potete dire la vostra in qualsiasi momento; mi
raccomando, se lo fate, citate Leticia, è lei che ha avuto questa
pensata e sarebbe bello oltre che giusto darle credito.
Ovviamente so bene che ci sono anche i fanboy: pare
che siano rari, semplicemente perché secondo me ammettono molto più
difficilmente non tanto l'essere fan di qualcosa, ma di ragionare e
fantasticare su qualcosa che piace tanto. Non sono creature leggendarie,
basta solo cercare e si trovano anche loro (se ammetteste di esserlo
però ci fareste un piacere) e io se uso il termine "fangirl" è perché è
di uso maggiore, non discrimino nessuno.
Devo
ammettere aver pensato parecchio a quelle che possono essere per me
dieci regole per godermi al meglio il mio essere fangirl perché, a primo
impatto, mi viene da dire che non ci sono regole. Essendo una persona
che non ama le imposizioni, non mi andrebbe mai di definire delle
regole, almeno in questa occasione di svago e divertimento. Continuando a
pensarci, dieci "regolette" sono apparse nella mia testa; sono delle
regolette derivate dalla mia esperienza di fangirl perché col mio essere
molto trasparente (persino nei fangirleggiamenti) alle volte sono
incappata in situazioni che forse avrei potuto evitare. In questo caso
il "forse" è d'obbligo perché ci sono cose che vanno al di là della
nostra comprensione, tipo la stupidità e la cattiveria altrui.
Ecco
a voi le mie dieci regole, che sono ovviamente più consigli che regole
vere e proprie. Spero non siano soggette a giudizi, prendetele con
leggerezza. Sicuramente, per averci riflettuto, potrebbero essermi
d'aiuto, visto che non si finisce mai di crescere. Cercherò di inserire
anche la mia esperienza per vedere come sono arrivata a questo
ragionamento.
1. Scegli come vivere la tua vita da fangirl.
Detto
così sembra che si abbia una doppia vita e in effetti è così se si
sceglie di separare la propria indole da fangirl col resto della vita
quotidiana, specie sui social network. Questa è e resta sempre una
scelta personale su cui nessuno può sindacare. Se si vuole tenere
separate le due cose si può avere il "vantaggio dell'ignoto" (io lo
chiamo così) ovvero il fatto che le persone con cui si ha a che fare
tutti i giorni (genitori, colleghi, parenti, persone varie con cui
spesso si parla per cause di forza maggiore, ecc.) non sappiano nulla
delle tue passioni. Si tratta di un modo per proteggersi dagli attacchi
gratuiti e dalle prese in giro, specie se supponiamo (a ragione) che le
nostre passioni verrebbero attaccate e non capite.
Dall'altro
lato si può scegliere di non separare le due cose e di ammettere
tranquillamente cosa ami di più e non nascondere il tuo essere fangirl;
in questo caso se si incontrano persone che ci denigrano si possono
avere più modi per comportarsi di conseguenza ovvero reagire per non
farsi abbattere dalla cattiveria ricevuta oppure iniziare a ricorrere
alla privacy sui social per schermarsi. Va da sé che si può scegliere in
qualsiasi momento di crearsi un piccolo angolino privato oppure
ammettere a gran voce quali sono le proprie passioni. Sta sempre al
singolo.
Io
non ho mai nascosto chi sono, cosa mi piace e persino come mi chiamo.
Ho sempre detto che mi piace scrivere, che amo leggere, che sono una
fangirl. Mi è capitato di esser presa in giro dai colleghi (studenti
universitari, non ragazzini delle medie) perché mi diverto a recensire e
quindi sono giunta a un compromesso. Ho creato uno spazio solo per
essere fangirl e del tutto me stessa, non escludendo però le persone a
me più care della vita di tutti i giorni perché una delle mie migliori
amiche l'ho conosciuta all'università, ma non mi ha mai preso in giro
per quello che amo. Gli stronzi li ho bloccati, e non possono nemmeno
trovare il mio nuovo account.
Ho iniziato solo a essere più selettiva
con le persone, ma non negherò mai cosa mi piace. Sicuramente questo
modo di fare può esser visto come freddo, scostante, antipatico (tendo
molto a esser diffidente sulle persone aggiunte sui social specie se si
comportano in date maniere che non tollero, e ve ne parlerò
prossimamente), però mi evita un sacco di rogne che prima trovavo a ogni
passo.
Si può dire che ho raggiunto un buon equilibrio (o compromesso)
tra i due modi di fare e non mi sta affatto stretto.
2. Crea delle priorità.
D'accordo,
nella vita ognuno di noi sceglie come investire il suo tempo, come
meglio crede, però io sono del parere che non sia sbagliato avere delle
priorità. Prima il dovere (come lo studio) e poi il piacere. I
fangirleggiamenti sono un modo di svago e di divertimento, sono
sacrosanti e legittimi, però non devono prendere il sopravvento sulla
scuola, sulla famiglia, gli amici, impegni vari.
Mi
rendo conto che spesso almeno una volta nella vita ognuno di noi ha
pensato che sarebbe bello avere amici fan di qualcosa anche nel
quotidiano e che quindi si può essere fangirl anche nella vita di tutti i
giorni: la solitudine sa essere molto brutta alle volte, lo so bene. Mi
rendo anche conto che si può fare un tentativo con le persone che si
conoscono davvero e chiedere loro se piace questo o quello, magari
potete iniziare a conversare e scoprire di avere una fangirl anche nello
stesso banco! Se così non dovesse essere... almeno ci avete provato,
quindi si può capire il vostro attaccamento ai social per interagire
invece con fangirl lontane. Potete sempre farlo, ma il limite tra la
realtà virtuale e quella concreta deve esserci sempre. Ne va della
propria salute perché i social sono causa di molto stress specie tra gli
adolescenti e possono provocare ansia e depressione in chi investe
molto tempo su di essi.
3. Attenzione alle persone la cui realtà è distorta.
Questa
regola è collegata alla precedente. Col tempo si può avere una realtà
distorta delle cose, come se non si sapesse più dove inizia la vita
reale e dove finisce quella da fangirl. Si possono anche avere persone
che approfittano della realtà virtuale per fare del male. Bisogna stare
attenti alle persone che cercano di usare i social e nomi di personaggi
di fantasia per adescare ragazzi e ragazzi (ce ne sono davvero tanti di
maniaci), bisogna stare attenti ai bulli virtuali
ovvero i classici leoni da tastiera che hanno il coraggio di dire cose
(specie ignoranti e prive di fondamento) solo perché sono protetti da
uno schermo e quindi non sai chi siano davvero oppure abitano troppo
lontano da te. Bisogna stare anche attenti ai social justice warrior,
che sono persone che non solo non riescono ad argomentare le loro idee
civilmente, dicono cose che non stanno né in cielo né in terra, perché
seguono passivamente l'idea che hanno letto da qualche parte e non si
sono mai premurati di vedere se ciò risponde al vero oppure no. Tendono a
vedere frammenti di discriminazione e odio in
libri/serie/videogiochi/tutto lo scibile umano laddove non ce ne sono
davvero e laddove con un poco di criterio e di senso critico si
capirebbe benissimo.
Mi
raccomando, state sempre molto attenti a chi vi aggiunge sui social. Se
vi risultano molesti non fatevi scrupoli: bloccate questa gente in
tronco. Avete il diritto di svagagarvi, non di essere tormentati.
4. La parola chiave è "rispetto".
Esprimere
le proprie opinioni per cercare uno scambio costruttivo può avvenire
solo se si è educati e rispettosi del prossimo. Se cerchiamo il dialogo
dobbiamo essere disposti ad ascoltare anche l'altra persona; nessuno è
obbligato a sentirci, si diventa interlocutori senza insultarsi. Nel
momento in cui accade che non sei rispettato né tu né la tua opinione
allora cambia aria e saluta questa gentaglia. Se hai già tentato un
confronto civile e ti rendi conto che l'unica cosa che vorresti fare
(data la maleducazione e l'ignoranza) è dare una randellata in testa a
queste persone. L'unica cosa da non fare è abbassarsi a offendere come
fanno loro.
Vivere
il fandom significa stare sereni e divertirsi, quindi le persone
pessime non dobbiamo trovarle. Puoi rimuovere dai contatti, bloccarli,
come ti pare. Io non trovo che il blocco sia una cosa infantile, abbiamo
già da sopportare nel quotidiano persone con cui spesso non puoi fare a
meno di stare (familiari, colleghi...), almeno nello spazio virtuale
possiamo stare più comodi.
5. Attenzione al fandom disagiato: potresti diventarlo anche tu.
Nella
parte disagiata di ogni fandom si trovano persone del punto 3 e del
punto 4, piano piano diventa più facile evitare le persone che
rispondono a questa descrizione. Bisogna stare attenti anche a non
diventare noi parte del fandom disagiato. Se si ha in mente la parola
chiave, ovvero "rispetto", bisogna poi anche metterla in pratica.
6. Bisogna sempre distinguere tra soggettività e oggettività.
Non lo dirò mai abbastanza: si può essere oggettivi anche nella propria soggettività. Innanzitutto vi rimando a questo post e quest'altro post dove faccio capire meglio cosa intendo.
Il
gusto è il soggettivo, la critica ragionata è l'oggettivo. Vi porto un
esempio: io amo i film con Bud Spencer e Terence Hill. Mi fanno morire
dal ridere e quando sono giù di morale ne metto uno e, anche se li ho
visti tante volte, mi strappano sempre delle risate. Mi piacciono e mi
divertono tanto. So bene però che non sono capolavori, e lo dico io per
prima, adducendo anche quelle che sono le motivazioni. La me soggettiva
li ama, la me oggettiva li giudica, ma non per questo sono in conflitto
con me stessa.
Ritengo
che essere critici, ovvero imparando a essere oggettivi, conservando
comunque la propria soggettività, è un modo per crescere. Non bisogna
mai nascondersi dietro il "ma ognuno ha i suoi gusti" per difendere
l'orrido. Potrà piacere o non piacere una cosa, è giusto così, ma urlare
al capolavoro per qualcosa che non lo è... non è molto intelligente.
Per me l'onestà intellettuale deve esserci sempre, non posso transigere. Del resto, sono le mie regolette.
Dire,
per esempio, che le cinquanta fognature sono meraviglia e quella è la
storia di un vero "ammmore" per me è sintomo e segno che non si è letto
con criterio oggettivo.
7. Non giudicare le persone che amano il NSFW.
Per estensione potrei dire direttamente "non giudicare" e basta, però faccio leva sul NSFW per una ragione in particolare.
Come
ho detto tempo fa (e non mi stancherò mai di ripeterlo), l'eros
nell'arte è un tema come tanti altri. Possiamo avere opere erotiche
pregevoli o scadenti, come in ogni cosa, e su questo non si discute.
Quello su cui voglio mettere l'accento è la concezione che riassumo in
queste parole: persone a cui piace l'eros nell'arte uguale persone deviate e malate.
L'apprezzare
l'erotico non è un qualcosa da condannare e soprattutto non è indice di
devianze sessuali o parafilie sempre presenti.
Nella
fattispecie non si deve condannare una fangirl (in questo caso
specificatamente di sesso femminile) se ama l'erotico reputandola
"troia", "cagna" e tanti altri begli epiteti del genere. Non
nascondiamocelo, quante volte si è sentita una cosa del genere?
Lo
dico senza giri di parole: se siete persone che utilizzano queste
parole come pane quotidiano per denigrare una donna girate al largo
dalle mie piattaforme.
Una
donna è libera di vivere il sesso come meglio l'aggrada senza che le
persone giudichino. Quello che una persona fa nel proprio letto è
soltanto affar suo, qualunque sia il proprio orientamento sessuale o la
sua identità di genere.
Per ciò che concerne me non nascondo di apprezzare l'erotico fatto bene (sono molto critica, al mio solito) così come il sesso
nel rispetto del mio corpo, della mia persona, consensuale, in modo del
tutto sano e sicuro anche dal punto di vista della contraccezione e
della prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili. La mia
affermazione non è condizione necessaria e sufficiente per anche solo
pensare chi io sia e come sono: va da sé che i giudizi su di me sono
dovuti solo alla mia coscienza.
Non
esiste che qualcuno faccia da giudice, giuria e boia agli altri. La
parola chiave è sempre "rispetto", è il motore di tutto. Senza il
rispetto non si va da nessuna parte. La tua libertà di parola, e con
essa tutte le libertà di espressione, è tale fin quando non ledi gli
altri.
8. Informati.
Sei
nuovo di un fandom o non conosci determinate cose? Ecco, non sapere non
significa che tu debba vivere nell'ignoranza se qualcosa ti piace,
anzi, dovrebbe essere uno stimolo per conoscere. Inizia dapprima a
informarti per conto tuo (Google in questo caso è tuo amico) e poi se
non capisci chiedi a chi secondo te ne sa di più. Dico così perché non
sempre si trovano persone disponibili a spiegare le cose e anche perché
la pigrizia è brutta. Scoprire e capire le cose da sé è molto più bello,
oltre che soddisfacente.
9. Metti da parte la timidezza.
Un
fandom può essere l'occasione giusta per fare nuove amicizie. Se pensi
che possa essere interessante parlare con una determinata persona...
prendi un poco di coraggio e inizia a interagire. Ovviamente questo non
significa "stalkerare" la persona o pretendere di essere grandi amici da
subito, ognuno ha tempi e modi per parlare e fare confidenza: è una
cosa da rispettare. Considerando che, come ho detto prima, si possono
nascondere soggettoni... non si deve correre troppo. Se poi vedi che
dall'altra parte non c'è interesse non fa niente, ci hai provato. Anni
fa mi permisi di scrivere un messaggio su faccia-libro a una ragazza che
mi ha fatto davvero emozionare con le sue storie. Col tempo abbiamo
iniziato a parlare e ho preso a volerle molto bene. Il mio migliore
amico l'ho conosciuto grazie a un fandom, pensate un poco.
10. Divertiti.
Il
fandom è una distrazione, un piacevole svago; l'ho già detto, ma non mi
stancherò di ripeterlo. Goditi il sano divertimento, fangirleggia su
avvenimenti, su personaggi, sulle ship, anche se sono sfigate o il
fandom è poco frequentato. Divertiti a chiacchierare con gente
rispettosa, scherzate, inventate storie, date vita a headcanon, tutto
quello che vi pare, senza farsi influenzare dalle altre persone. Vivere
al meglio un fandom vuol dire essere anche liberi di poter esprimere se
stessi e la propria creatività.
Nessun commento:
Posta un commento