domenica 7 agosto 2016

“Harry Potter and the Cursed Child”: perché?

*Attenzione: contiene spoiler, che verranno comunque segnalati*

Una premessa è necessaria: non sono una di quelle persone che ama demolire le cose per cattiveria o perché desidera litigare con le persone che invece apprezzano un dato prodotto, e ciò vale anche per questo libro.

Non ho mai fatto mistero del fatto che a me la saga del maghetto non sia piaciuta, ma ammetto che il mio “non gradimento” è diventato col tempo un odio, non per la saga in sé o per la scrittrice (come in molti mi hanno accusata), ma per la fanbase che, per quanto io sia stata sempre educata e composta nel dire perché e percome non mi piacesse, mi ha attaccata selvaggiamente. Tuttora oggi, a quasi venticinque anni, ho paura – sì, avete capito bene, paura, e non sto scherzando – a dire che non ho amato la saga, perché il rispetto della persona che parla può non pervenire affatto e ho subito fin troppi attacchi nella mia vita che mi hanno segnata e ferita, al punto da pensare anni addietro “che senso ha avere un'opinione se poi quando la dici ti fucilano perché devi pensarla per forza come il tuo interlocutore?”. Sicuramente, se non mi fossero capitate queste brutte esperienze, oggi non sarebbe così; va da sé che non sto generalizzando, anche perché ho incontrato fan con cui posso parlare civilmente e ho tra gli amici (anche quelli più fidati) persone che amano la saga, ma le offese e le brutte parole non si cancellano facilmente, e qui viene spontaneo dire che è molto facile essere “Charlì” (scritto così), col culo degli altri, però.

Potreste chiedervi perché allora io sia qui a parlarvene, cosa assai legittima, e vi rispondo con sincerità: la mia curiosità.

Non essere fan di qualcosa non implica il voler scansare tutto a prescindere, ma se si vuole, ci si può avvicinare a qualcosa ed eventualmente dire la propria. Ammetto che la curiosità con me la fa da padrona e leggere e sentire il disappunto dei miei amici mi ha lasciato perplessa, ma è stato soprattutto il modo per farmi dire “non posso saperlo a mia se non leggo e vedo in prima persona di cosa si sta parlando”.

Ed eccomi qui, dopo aver letto la storia e dopo essermi anche informata su qualcosa che avrei potuto non sapere, perché è più forte di me: ci tengo a essere sempre esaustiva.

Cercherò di non fare spoiler, e nel caso dovessi farne perché mi serve per dire qualcosa in particolare lo segnalerò, sebbene ritenga che chiunque abbia letto nei mesi scorsi la trama sappia già quasi tutto, dato che posso dirlo senza problemi: “Everything you've heard? Completely true”, per riprendere una citazione di un personaggio che adoro.

La domanda fondamentale per me è: “perché”?

Sto cercando di trovare serie motivazioni a questa storia, ma non ne riesco a trovare nessuna plausibile. Lo dico perché, col cuore in mano, mi sento tanto vicina ai fan che stanno piangendo sangue sin da quando hanno saputo i primi rumors della storia; adesso che anche io ho avuto modo di toccare con mano il tutto, voglio dire che coerenza, coesione, personaggi, trama e resa complessiva si sono presi per mano e sono andati in vacanza alle Fiji.

Per chi se lo stesse chiedendo: no, non godo affatto di questo orrore, credetemi.

The Cursed Child è una pièce teatrale, quindi ciò che si legge nel volume non è stato concepito per essere un libro e la struttura di botta e risposta lo attesta chiaramente, mentre ci sono le note dei luoghi e dei gesti che i personaggi compiono. Si tratta dunque del copione dello spettacolo che è stato distribuito sotto forma di libro.
A tal proposito, mi sento di dire una cosa: i mezzi – carta e palcoscenico – sono diversi, e sicuramente vedere l'opera a teatro fa un altro effetto, ma non mi pare ci siano i filmati dello spettacolo per poter giudicare direttamente, e non c'è nulla di male nel leggere il copione, farsi un'idea dalla lettura ed eventualmente fare una critica, al di là del fatto se si ha avuto l'occasione di vederlo dal vivo. Si ha il pieno diritto di farlo. Del resto, se non si avesse avuto intenzione di permettere la lettura del copione, non sarebbe stato pubblicato.

Il fatto che X sia un'opera da recitare non pregiudica di per sé la buona riuscita del tutto (e lo dico da amante del teatro: Look back in Anger e Waiting for Godot sono due delle mie pièces – discretamente recenti – preferite), e lungi da me anche solo pensarlo, ma in questo caso, se dovessi essere lapidaria, direi tre semplici parole:

1) “fanservice per fanminkia”;
2) “macchina raccatta quattrini”, se la vogliamo mettere sul piano più venale;
3) “fyccina senza senso”, anche se qui bastava già la prima parola.

Mettiamo assieme le tre definizioni e otteniamo l'espressione più calzante.

Per “fanminkia” intendo quei fan che si esaltano senza notare l'evidenza oggettiva della qualità assente del prodotto, spacciandolo come capolavoro.
Lo dico da una vita: può piacerti qualsiasi cosa, ma il tuo gradimento soggettivo non deve inficiare la verità oggettiva dei fatti al punto da non far vedere quest'ultima. Su questo non posso e voglio transigere.

La Rowling ha affermato che le vicende narrate in The Cursed Child sono canon (per chi non lo sapesse – non vi faccio scemi, ma io non so se chi leggerà questo sproloquio lo sa o meno – vuol dire che gli accaduti di questa o quella storia sono ufficialmente confermati dall'autore) e questo comporta che l'opera è un vero e proprio seguito della saga, quindi che piaccia o meno tutto quello che accade lì è valido come prosecuzione.

Partiamo dalla trama (“perché, ne abbiamo una?” → voce del coro), ma prima faccio un'altra premessa: per l'occasione ritornano le gif e i meme con Tina. Da buona amante del trash, mi sa che questo è un buon momento per utilizzarle.

I protagonisti della storia sono Albus Severus Potter e Scorpius Malfoy che, oltre a finire entrambi a Serpeverde, diventano anche migliori amici. Rose Granger-Weasley entra invece a Grifondoro, e non è un caso che abbia inserito lei come soggetto in un'altra frase separata dai primi due: lei è talmente marginale che sì appare, ma non è affatto presente nella storia in sé. Il tutto ruota attorno a un viaggio nel tempo compiuto grazie a una Giratempo (e la prima domanda è: non erano state tutte distrutte?) per riuscire a salvare Cedric Diggory, impedendone la morte. A questo viaggio se ne aggiungeranno altri per poter rimediare agli errori commessi nel primo, causando tuttavia altri danni sempre più disastrosi, e ci vengono così presentate varie situazioni a seconda di ciò che viene cambiato nel passato e nel modo in cui ciò è mutato.

Ammetto che, a mano a mano che proseguivo nella lettura, la voce di Emmett Brown di non cambiare il corso degli eventi si faceva sentire sempre di più nella mia testa, e credo che una padellata in testa ai due Doc l'avrebbe data, e forse non solo una.
Meriterebbero il “premio nobbile” per il nonsense delle loro azioni, sul serio. E altre padellate, o magari il piombo dei libici – chi conosce Ritorno al futuro sa.

Il tempo della storia – al di là dei viaggi nel tempo – è abbastanza ampio, visto che le vicende narrate non durano un unico anno ad Hogwarts dei protagonisti (a differenza di come siamo stati abituati nei sette libri della saga), mentre il tempo del racconto è più breve rispetto al primo e sicuramente una ragione deriva dal fatto che si parla di un'opera teatrale, ma durante la lettura il senso di disorientamento è abbastanza comprensibile.
Gli eventi si succedono con una velocità tale che non ci permette di concentrarci né sulla storia in sé – visto che più si è dentro la storia (ma si può entrare in una storia che tutto sommato non ha nulla e la cui trama zoppica?) e più diventano grandi le lettere che dicono WTF – né sui loro personaggi, la loro caratterizzazione e le motivazioni che li spingono a comportarsi in una data maniera.

I personaggi sono un tasto davvero dolente e paiono degli emeriti pali nel culo (è l'unico modo per poterlo dire rendendo bene l'immagine), senza considerare il loro modo di comportarsi che non ha giustificazione alcuna.
Immaginate Harry, che non ha mai conosciuto i suoi genitori e potuto godere del loro affetto, avere degli scatti da pessimo padre che si mette a dire ad Albus “alle volte non vorrei essere tuo padre” oppure dire a una certa persona “sarai per sempre un'orfana”.
Harry, hai battuto la testa da qualche parte e sei diventato un idiota patentato (l'adolescenza l'hai passata da un pezzo) oppure sei stato mosso come personaggio da persone che ti hanno reso OOC allo stato patologico?

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E tu, Albus, tuo padre ti regala l'unico oggetto che ha come ricordo di sua madre, e cosa fai? Gli inveisci contro?

Si capisce lontano un miglio che sei stato dipinto come l'anti-Harry, ma la stronzaggine che hai è davvero incommensurabile.

Con Albus si crea il gioco degli opposti rispetto a Harry: finisce a Serpeverde, non sa giocare a Quidditch, e fa amicizia con Scorpius Malfoy, laddove i padri non si potevano proprio sopportare. Di per contro, Scorpius appare la copia mal riuscita di Ron, perché tra i due è quello più spiritoso; le battute di Ron sono memorabili, ma Scorpius non è all'altezza dello spirito di Ron, con la conseguenza che la sua caratterizzazione sia più blanda che mai.

Posso capire che si è cercato di dare l'input per Albus che l'avere un cognome importante (oltre che due nomi belli pesanti sulle spalle – qui si va sul pesante, come direbbe Marty McFly) ed essere il figlio di Harry Potter non deve essere affatto facile, portandolo anche a ribellarsi e a essere in forte disaccordo col padre – è adolescente, è abbastanza plausibile – ma nel personaggio di Albus si legge un odio che non viene motivato davvero, e le ragioni che vengono lasciate intendere restano troppo superficiali, non permettendo di avere un personaggio ben costruito.
E quindi io devo dire una cosa:

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Parlando del rapporto che hanno Albus e Scorpius mi sorge un dubbio che sintetizzo in una domanda: si tratta di queerbaiting che strizza l'occhio alla Draco/Harry o un calco dell'amicizia tra James e Sirius (che proveniva da una famiglia di altolocati snob)? Ciò non toglie che, in entrambi i casi, sia fanservice, ma fatto male, specie nel secondo caso, perché se da un lato la motivazione dei Black – per come erano i membri della famiglia – di ostracizzare i comportamenti di Sirius aveva senso (per quanto non reputi condivisibili nessuno dei loro motivi), Rose che si mette a dire ad Albus di non parlare con Scorpius perché “è quello là” mi è a dir poco ridicolo. La figlia di Hermione, la stessa persona che si batteva per i diritti degli elfi domestici che ragionava con la propria testa, si mette a dire una cosa del genere? È assolutamente insensato.

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Altro fanservice che rimanda alle ship fanon (il contrario di canon) lo abbiamo quando Draco dice una frase che suona così: “potrebbe farmi piacere prendere ordini da Hermione Granger.”

Che dire? In tutt'onestà, parlando di ship nel mondo di Harry Potter, ne avevo una sola ed è naufragata miseramente (parlo di Neville e Luna, una gioia mai per me), ma ho sempre immaginato Hermione né con Ron, né con Harry, né con Draco, ma con qualcun altro conosciuto in età adulta, magari nemmeno del mondo magico, ma che è appassionato di magia e che quindi non le affibbia etichette, che la apprezzi per quello che è, rispettandola… insomma, avevo questo headcanon che tale è rimasto.

Questa battuta di Draco che rimanda alla Dramione mi ha urtata parecchio perché – al di là della ship, non è quello il problema, perché non faccio bashing sulle coppie – detta così su due piedi risulta parecchio OOC. Draco non avrebbe mai detto una cosa del genere, non senza una particolare evoluzione del personaggio che qui non abbiamo. Ho letto fanfiction Dramione molto, molto ben concepite, che permettono lo sviluppo della coppia e sicuramente non così.

Ehi, sceneggiatori, è un modo per ammiccare ai fan che amano questo e quello? È un'opera per i fan che possono veder realizzate le cose che il canon non dava? E la credibilità dei personaggi, il loro trascorso, il loro IC, dove li mettiamo?
Non devo dire poi che ci troviamo davanti una fyccina?

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Vorrei soffermarmi un attimino a parlare di Hermione. Non ho mai nascosto che si tratti di un personaggio in cui non mi immedesimo, ma mi è venuto un mancamento per come è stata trattata in questa pièce. No, non mi riferisco alla carnagione dell'attrice che la interpreta – a teatro le cose funzionano diversamente che al cinema, tra le altre cose – quanto più alla sua persona. Per me non è uno spoiler, perché questo personaggio compare nello spettacolo, quindi si capisce che a causa dei viaggi temporali non muore,  ma lo segnalo ugualmente.

Con Cedric salvo, Hermione non si sposa con Ron, ma non diventa nemmeno Ministra della Magia? Ma siamo seri? Ho avuto modo di dire qui perché e percome non mi piaccia Hermione, ma ho sempre pensato che fosse un personaggio che non ha mai avuto bisogno di un uomo affianco per esser realizzata e felice. E senza Ron me la fate diventare un'insegnante acidona e zitella, frustrata al massimo?

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Intanto Ron – nell'universo alternativo – viene accoppiato a Padma. Ma dico io, manco a Lavanda, che era già forse più plausibile?

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E qui parliamo del giovanotto citato su: Cedric che diventa un Mangiamorte? Sì, e io sono bionda platino allora!

Cedric era quel ragazzo che voleva rigiocare la partita in cui Harry era caduto perché non la considerava valida e che difendeva Harry dagli attacchi che subiva; com'è possibile che per una figura barbina egli diventi Mangiamorte e uccida Neville? Una pubblica umiliazione è davvero un motivo così valido da permettere un cambiamento così marcato? Doveva esserci il riscatto dei Tassorosso in quest'opera: io non l'ho visto.

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Ritornando al discorso della certa persona che ho citato prima, inseriamo dapprima questo brano per creare suspense; ascoltiamola, facciamo un bel respiro profondo, e preparatevi a questo spoiler che spoiler non è se avevate già letto i fatti anzitempo. Se non volete saperlo, saltate direttamente alle parole che vedrete sotto l'altra Tina; non dite che non vi ho avvisati.

La voce che vede confermata la presenza della figlia di Voldemort è vera, è tutta vera. A tal proposito, inseriamo anche questo pezzo, ché male non fa. La sua identità è scontata, si capisce dalla prima apparizione in scena del personaggio, ma non è nemmeno quello a lasciare perplessi (anche se ho un dubbio che vi proporrò subito dopo), quanto più le motivazioni che lei ha per voler interagire con Voldemort ovvero “per poterlo conoscere”.

Ma qui io dovrei piangere? Dovrei commuovermi? A me vien solo da dire: ma ti sembra una ragione sufficiente per sminchiare così tutto il mondo come lo si conosce? Che razza di villain sei? Sì, quello di una fyccina che viene messo a caso e compie azioni completamente prive di fondamento.

E qui mi chiedo alcune cose, rimettendomi anche nelle vostre mani che ne saprete senz'altro più di me.

Voldemort poteva fare sesso? La sua anima è stata divisa in sette horcrux, ma aveva un pene funzionante? Il suo corpo era stato ricavato da un rituale oscuro, ma non mi pare fosse sanissimo: era emaciato, occhi rossi spiritati senza naso, e se non abbondava di naso...? Può essere possibile nell'universo di Harry Potter una cosa del genere, ovvero un'anima completamente dissociata dal corpo che invece espleta del tutto funzioni fisiologiche come le persone dotate di anima? È mai stato spiegato (magari a me sfugge)? Per quanto sia stato dichiarato che non avesse mai amato nessuno l'amore non è condizione necessaria per far sesso, quindi l'ipotesi sesso ed erede sipotrebbe ancora reggere, un poco.

Facendo dei conti, Delphi è stata concepita prima degli avvenimenti del settimo libro; se mettiamo l'ipotesi che il tutto sia avvenuto durante il sesto, Harry avrebbe potuto sapere sin da quando era giovane se non della sua presenza del fatto che Voldemort volesse generare un erede?

Lui era legato a Voldemort e nel momento in cui l'uno provava emozioni forti e intense, l'altro le poteva percepire, e viceversa. Considerando anche l'ipotesi che l'esperienza del sesso in sé non sia stata piacevole per Voldemort – ma nella mia testa per Bellatrix è stato il contrario – alla fine ci sia stato comunque un orgasmo e ciò che deriva da esso è sempre un'emozione intensa, liberatoria.

Ritengo che (come mi è stato fatto notare dalla mia patatina) pensando anche a una serie di avvenimenti atti a camuffare quel determinato momento – il concepimento – come per esempio l'attacco di Nagini nei confronti di Arthur, per quanto Harry abbia avvertito questa sequenza di immagini, un'emozione così forte come l'orgasmo l'avrebbe sentita lo stesso. Forse. Oppure no? Oppure Voldemort ha usato l'occlumanzia per non far sapere a Harry della progenie? O Delphi è nata con una fecondazione magica? Perché si devono inserire cose e personaggi senza spiegarli per bene?

Delphi dice di esser stata cresciuta da Rodolphus Lestrange che, con tutto che è stato cornuto e mazziato, potrebbe aver scelto di accudire la figlia del suo Signore, perché fedele a lui, ma – nel caso in cui non sia morto dopo l'ultima battaglia – come è riuscito a scappare da Azkaban? Chi lo ha aiutato? Come minimo sarà stato imprigionato perché non credo che avrebbero lasciato a piede libero un Mangiamorte come lui, e forse era anche in una sezione di massima sicurezza. Non sappiamo se ad Azkaban ci siano ancora di Dissennatori, ma questo tipo è pericoloso, signori miei, non deve essere a piede libero!
Perché si devono inserire cose e avvenimenti senza spiegarli per bene?

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I gesti plateali di Tina non lasciano dubbi sulla mia indignazione, ma andiamo avanti.

Alcune di queste cose che dirò sono dei dubbi che ho e ben venga se mi aiutate a capire.

Perché si usa la Pozione Polisucco per cambiare le fattezze umane se si ha disponibile un incantesimo di trasfigurazione che permette di prendere le sembianze degli esseri umani? È stato “inventato” dopo ovvero post canon delle vicende dei libri? Era vietato nel passato ed è stato da poco reintrodotto? Avrebbe potuto fare la differenza nelle battaglie magiche del passato e, per quanto potesse essere illegale, non credo che per esempio i Mangiamorte si sarebbero fatti degli scrupoli nel suo uso, quindi credo che sia stata un'invenzione per lo spettacolo, ma inserito così è… meh. È l'unica parola che rende bene.

Che sia anche questo uno stratagemma (come la giratempo e tante altre cose che avrete potuto notare meglio di me) per rimandare alla vecchia saga per i nostalgici fan? Sarà che anche l'inserimento di personaggi defunti mi sa tanto di metodo per far scappare la lacrimuccia alla gente. Se solo fossero ben contestualizzati, allora sì che ci si potrebbe emozionare!

Sempre sul filone “facciamo provare a far venire il piantuccio ai fan nostalgici” – che altro non è che fanservice – , ci ritroviamo nel 1981, e Harry è costretto a rivivere l'omicidio dei suoi (era davvero necessario?), e abbiamo Hagrid solo a casa di Lily e James… ma non c'era anche Sirius lì visto che ha dato ad Hagrid la moto nel mentre che lui andava a cercare Codaliscia per vendicarsi? Perché c'è solo Hagrid? Andiamo a “Chi l'ha visto?”, ché forse nello studio sanno qualcosa che a me è sfuggito.

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Ritroviamo anche un Silente che per la prima volta in vita sua riesce a essere esplicito in un discorso, e non solo, di una banalità palese. Il mago nelle sue parole, nei suoi commenti è sempre stato molto criptico, e l'alone di mistero in gesti e parole è stato un tratto distintivo di questo personaggio, quindi non solo ritorna per l'effetto lacrimuccia, ma il suo dialogo è quanto di più melenso e pieno di cliché che non si può.

Faccio un respiro profondo ed espiro, lasciando la questione più spinosa – per me – alla fine.

Anche la comparsa di Piton reca un'insegna luminosa con su scritto “fanservice” (in che modo i cambiamenti compiuti dai due premi Nobel hanno permesso a Piton di vivere? Mistero), ma qui ci viene presentato davvero come il santo a cui urlano i fanminkia. Allora, non si può negare che sia di certo un bel personaggio, con le sue debolezze e le sue scelte discutibili, ma non è che perché amasse Lily questo suo amore lo renda necessariamente un buono.
Il suo amore è sempre sciocco e infantile, perché lui ama il ricordo della ragazza, non lei. È sempre stato colui che terrorizzava i propri studenti ed è sempre stato quello che per salvare Lily non avrebbe esitato a sacrificare sia Harry sia James. Il fatto che poi sia andato dall'altro lato della barricata contro Voldemort non pregiudica il fatto che le sue scelte siano state compiute dal senso di colpa, ma non è che si sia sempre comportato bene, anche nei confronti di Harry, in cui vedeva sempre l'ombra di James, e Lily era in lui (per Piton) se non negli occhi. Se agisci per il bene, certi atteggiamenti non sono consoni, non devono proprio esserci. Se ti unisci all'Ordine non per fare la cosa giusta, non perché concordi con gli ideali dell'Ordine, non per essere coraggioso, ma per vendicarti e uccidere chi ha ucciso la "tua" amata, non fai quelle cose per il bene superiore. Non sei un eroe.

Cito: Snape looks at him, every inch a hero, he softly smiles.

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Respira, Barbara, e lentamente espira. *Seguono una serie di improperi che non vengono riportati*

Posso dire di essere delusa da questa lettura; io non sapevo nulla degli spoiler che erano già noti ai fan e ai miei amici, quindi mi ci sono approcciata con tutta la calma e la curiosità pensando “magari sarà una bella lettura anche per me che non ne sono appassionata”.
Sono stata una povera illusa, lo ammetto, ma ci ho creduto e sperato.
Se questo doveva essere un modo per far approcciare le nuove generazioni (magari già quella dopo la mia) alla saga mandando degli hint a quella principale, lo dico: è un fallimento su tutta la linea.
Con tutto che questa non sia la saga con cui sono cresciuta e che mi ha rubato il cuore, riconosco il valore e l'impatto che essa ha avuto su delle generazioni intere, permettendo a tanti ragazzi di avvicinarsi alla lettura, a fare viaggi con la fantasia, a sentirsi parte di un universo che fa sognare, e se mi sento io presa per il culo, non oso pensare a quanto rammarico possa avere in corpo chi invece ha sempre sentito Hogwarts casa propria, sebbene possa provare a immaginarlo.

Tornare indietro nel tempo – laddove un messaggio chiave della saga era andare avanti – è stata una pessima mossa per dimostrare che non si è affatto andati avanti, riciclando idee, personaggi e contesti volti a rendere ancora più malinconici chi ancora non si capacita della parola fine messa nell'ultimo libro.
Che si ritorni dunque al principio, dove tutto è iniziato, da Harry Potter e la pietra filosofale, e santo sia il fanwriting, perché contrariamente a quanto si possa pensare, se messo in mano a persone capaci di creare trame coerenti e coese, dà storie di gran lunga migliori di queste.

2 commenti:

  1. Solo una parola: GRAZIE!

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    1. Era necessario dire tutta la verità, nient'altro che la verità. Probabilmente i fan avranno notato anche altro rispetto a me e ben venga se me lo si dice, così scopro anche io cose nuove.
      Ti rispondo in una parola: prego. (?)

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