giovedì 9 luglio 2015

Di letture e lettori. Quando il giudizio personale viene preso come verità oggettiva facendo figure di...

Sono orgogliosa di essere una fanwriter (nonché shippatrice a oltranza) e seguo delle pagine di scambi di opinioni sui fandom, pagine sarcastiche e satiriche sul mondo del fanwriting e tanto altro.

Alle volte però il disagio è tanto e tale e resto scioccata da quello che leggo.

Amo creare meme con Tina.

Memore di aver detto che esistono lettori intelligenti e lettori stupidi (come dico in questo post) ho trovato ulteriore conferma della cosa e voglio parlarvene.
Ho letto questo post su Facebook e mi si è accapponata la pelle.

Premessa numero uno: chi mi conosce e chi si dovesse apprestare a conoscermi da ciò che dico o recensisco (non dico questo perché reputo tutte le persone idiote, ma perché potrebbe esserci qualcuno che legge il blog per la prima volta, per smentire il fatto che non se lo caca nessuno) sa/deve sapere che Tolkien è uno dei miei scrittori preferiti, ma nonostante ciò so essere molto obiettiva anche parlando di lui.

Premessa numero due: in quello spotted ci sono anche i miei commenti, non ho mai nascosto il mio nome e non mi vergogno o pento di nessuna parola scritta lì sopra. E avrei anche continuato se... ne parlerò più tardi.

Per ogni scrittore e "scrittore" (perché certi non possono esser definiti tali) bisogna capire una cosa molto importante che ho cercato di mettere in risalto in un'immagine fatta con Paint (perché sì, sono incapace con la grafica e lo ammetto).





Questo dovrebbe essere chiaro e ovvio, ma a quanto pare così non è.

Il parere soggettivo è l'opinione che tu dai in merito a qualsiasi cosa ti venga in mente di esprimerti.
Come asserisce il Vocabolario Treccani parlando del lemma "opinione": 

Concetto che una o più persone si formano riguardo a particolari fatti, fenomeni, manifestazioni, quando, mancando un criterio di certezza assoluta per giudicare della loro natura (o delle loro cause, delle loro qualità, ecc.), si propone un’interpretazione personale che si ritiene esatta e a cui si dà perciò il proprio assenso, ammettendo tuttavia la possibilità di ingannarsi nel giudicarla tale.

Vien da sé che l'interpretazione è personale, non oggettiva, del tutto relativa e per nulla assoluta e con un margine di dubbio.
Questo è il caso del famoso: a me è piaciuto/a me piace/a me non piace/a me fa schifo.

Quando si parla di oggettivo la questione è un poco diversa.

Dire che Tolkien non è un bravo scrittore perché a te ha annoiato/non ti sono piaciuti i personaggi/*inserisci motivazione varia ed eventuale* è come dire che non riconosci il valore de I promessi sposi nell'ambito del panorama letterario italiano, quello che significa per il popolo, il motivo per cui è stato scritto, il messaggio che esso dà (sia che tu lo condivida o meno) e le innovazioni che esso ha portato con sé solo perché non ti piace.

Non è un caso che io abbia citato I promessi sposi perché è uno di quei libri che io detesto, ma questo non mi impedisce di essere obiettiva, lontana dalla mia soggettività e dalla variabilità del mio punto di vista, se affermo che questo romanzo ha un grande valore e Manzoni è un bravo (per riprendere la persona dello spotted) scrittore.

Per onestà, una delle mie opere teatrali preferite è l'Adelchi di Manzoni stesso, quindi non ho sullo stomaco lo scrittore o provo astio per lui con tutto che non mi piaccia il suo romanzo storico e sono scevra dalla "malattia" di mescere soggettività e oggettività. 

Non riconoscere i meriti di uno scrittore è un po' da stupidi a mio avviso e, se leggerete il post, ho risposto all'anon palesatosi, per poi arrestarmi davanti alla sua ottusa insistenza nel voler avere ragione laddove ha torto.
Ne consegue che alzai le mani e dissi (senza che il tizio potesse ovviamente udirmi):


Ho volutamente rinunciato a continuare una battaglia persa in partenza. Non ho continuato, era come parlare a un muro e potrete notarlo da voi.
Oggettivamente parlando io riconosco che Tolkien è molto prolisso e dettagliato, il suo stile può risultare abbastanza ostico, come anche il linguaggio usato e tante altre cose, ma non riconoscere che ha creato personaggi di spessore, dire che la trama è banale, che scrive male (ma siamo seri? Non ha scritto lui il famoso "Grande Sennar!", eh. Ecco, nel caso di Licia Troisi il tuo gradimento personale può anche essere positivo, ma nell'oggettività dei fatti le sue "opere"...)...

Togliete il "per me" e usate il plurale.

E tante altre cose.

Leggere una cose del tipo "il fatto che abbia creato lingue fantastiche non mi fa capire perché sia nel pantheon degli scrittori" è una cosa che non sta né in cielo né in terra.
Il fatto che Tolkien, da filologo e appassionato di lingue, ne abbia create di fantastiche è per me un di più, uno dei tanti meriti che nello spotted non gli vengono riconosciuti.
Il fatto che però fosse un filologo attento al dettaglio fino allo spasmo in ogni parola (non quelle inventate, quelle inglesi) che assumono connotazioni particolari se accostate al dato personaggio, però fa presupporre che non è che scriva male, se si vuol far letteralmente riferimento allo "scrivere male" inteso solo al mero modo di scrivere.

 

Se una persona mi dice che le piace la saga di Twilight (scelta non a caso) ma afferma che non è il capolavoro del secolo (e posso affermare a voce alta che esistono delle fanwriter che hanno saputo dare dignità ai personaggi della Meyer più di lei stessa e scrivere fanfiction davvero pregevoli. E.L. James NON sto parlando di te) ha per me molta più stima e considerazione di qualcuno che odia qualcosa o qualcuno al punto tale da avere il giudizio offuscato per riconoscere la qualità di un libro o di uno scrittore.
Roba da pazzi.

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