sabato 29 agosto 2015

Chiacchiere per conoscersi meglio. Liebster Award.



Curiosando sul blog di Andrea (se so il nome della persona e se ci sono in confidenza mi piace usare il nome e non il nick) ho visto questo tag simpatico.

Mi è venuto in mente di provarci a mia volta, importandolo anche qui su Blogspot; trovo sia un modo carino per dire qualcosa su di me in modo più semplice, mirato e dai toni più leggeri.

Se dovessi andare sul pesante, come dice il mio amato Marty McFly, ditemelo senza problemi!

Le regole per partecipare sono:

Ringraziare per la nomina: grazie, Andrea, anche se non citi direttamente!

Usare l’immagine: mission accomplished.

Nominare altri dieci blog: non amo rompere le scatole, penso che bisogna sentirsi liberi di farlo, quindi a voi la scelta.

Proporre dieci domande: questo lo farò volentieri.

Partiamo, dunque. Le domande a cui risponderò non sono dieci, ma siccome quelle che ha posto Andrea, citato più volte, mi garbavano, le ho scelte tutte.

  • Avete mai utilizzato il bottone “mi sento fortunato” su Google?
    Certo che sì, specie nei giorni in cui Paolo Fox dice che per i nati sotto il segno della Bilancia ci sarà fortuna economica, cioè quasi tutti i giorni... fatto sta che una volta che ho comprato un biglietto del gratta-e-vinci non ho vinto nulla.
    Scherzi a parte, qualche volta mi metto a guardare i doodle.

  • Cosa pensate in genere di questa moda rap?
    Io ascolto quasi tutti i generi musicali, rap compreso. Io sono rimasta molto al rap di quando ero gggiovane, e tuttora ascolto MC Solaar, che adoro, Eminem e Pharrell Williams quando mi capita e parlando di nostrani Caparezza – mitico Capa – di tanto in tanto i vecchi Articolo 31 e Mecna, di origini garganiche, delle mie parti insomma. Le canzoni di Capa e MC Solaar, per i messaggi che hanno e le rime che sono sublimi, le ho nel cuore. Sono entrambi artisti molto intelligenti e mi piace come usino l'arte per veicolare messaggi su cui riflettere.
    In linea di massima, se sento parlare in una canzone rap di troie, zoccole, fighe, droga, pistole, sballo ecc ecc. mi salgono i bestemmioni di sdegno. Detesto le canzoni che parlano di ciò, non perché io sia una puritana o altro, ma perché viene fatto passare il messaggio che tutto ciò sia positivo e quindi come cose da fare e da considerare ottime laddove non lo sono in primis e in secundis per essere accettati da questa mentalità di branco dei giovani, molto molto più radicata rispetto a quando ero io adolescente. Esattamente la stessa cosa che accade con le canzoni neomelodiche che parlano di delinquenti, carceri, guappi e boss, per la serie “se sei figo ti comporti così”.
    La faccenda dei gangsta funzionava venti anni fa negli Stati Uniti perché la realtà del rap vedeva davvero giri d'affari legati alla malavita e i rapper scrivevano brani della loro realtà, di ciò che vivevano. In Italia non è un fenomeno così radicato, ma dato che ha venduto e siamo anni luce in ritardo, ecco che riscuote successo una cosa che nella nostra realtà non è presente. La cosa triste è che i ragazzi ci credono. Provo davvero molta rabbia e amarezza e questo lo vedo con mio fratello che ha quindici anni e ascolta questa robaccia. Sì, ho detto robaccia, e non me ne pento mica. Mi sa che quindici giorni fa (o una settimana fa) ci fu il Giffoni festival, il festival del cinema dei ragazzi. Salì sul palco un “rapper” la cui canzone presentata è questa. Cosa c'entri con un festival del cinema e con un target di giovanissimi io devo ancora capirlo. Se qualcuno ci arriva prima di me, mi dia delucidazioni, per favore.

  • Paul McCartney è davvero morto?

    Se fosse morto lui sarebbe l'ultimo a saperlo, credo. D'altronde lo ha detto lui.

  • Perché i verbi irregolari non si danno una regolata?

    Se lo facessero smetterebbero di far penare gli studenti che non hanno voglia di studiare. Studiate, non diventate come la Lucarelli, forza!

  • Avete mai visto una banconota da 500 euro?

    Sì, e ne possedevo una, nel senso che andai esplicitamente in banca da piccola e chiesi al banchiere se mi cambiava i soldi con una banconota da cinquecento euro. Perché lo feci? Quella tonalità di violetto mi piaceva. Ancora più piccola feci lo stesso quando vigevano le banconote da cinquecentomila lire perché mi ero innamorata dell'inchiostro turchese con cui avevano rappresentato Raffaello Sanzio sulla banconota.

  • Perché pagare per avere un conto in banca? (cit.)

    Perché fare cerchi sulla sabbia è troppo mainstream ormai. LOL

  • Quando uscite portate l’ombrello nonostante ci sia il sole?

    Questo mi capita sempre, tranne in estate; portando sempre con me una borsa non mi dà fastidio tenere un ombrellino con me. Non lo tolgo quando vedo il sole, non si sa mai quando potrebbe scendere la pioggia.

  • Riuscireste a dormire in qualunque luogo?

    Anni fa avrei risposto di sì, oggi proprio no; il mio sonno è diventato fin troppo leggero e non riesco a dormire bene. Ne risento davvero molto.

  • Qual è stata la camminata più lunga mai fatta?

    Non ho mai contato i passi sinceramente; cammino molto e mi stanco dopo aver sfacchinato parecchio. Sicuramente una delle più belle è stata quella lungo le zone delle colline di Tara, in Irlanda. Mi sembrava di essere nella Contea e mi aspettavo di trovarmi davanti qualche hobbit in ogni istante!
  • Perché l’insalata russa è... russa?

    Perché non conosce i cerottini nasali. *scende il gelo*
    Scherzi a parte, la ragione è molto semplice: l'origine del piatto è proprio russa.
  • Qual è il vostro film preferito?

    Ne ho una lista intera e non l'ho nemmeno aggiornata! Una fetta li trovi qui, spero di metterli tutti.
  • Qual è il vostro cibo preferito?

    Vado pazza per tutti i piatti a base di pesce, comprendo anche il sushi tra essi. E poi c'è la pizza, ma aggiungerei anche le friselle con pomodoro, olio e origano, accompagnate con delle acciughe salate.
  • Qual è la vostra stagione preferita?

    L'autunno, per i colori, l'atmosfera malinconica, la pioggia... mi sento molto vicina a questa stagione, sarà che sono nata anche il primo giorno di autunno.
  • Se doveste fare un viaggio, dove vi piacerebbe andare?

    Il mio prossimo viaggio, non appena sarà possibile, mi condurrà a Newark.
  • Se doveste cominciare un manga, con quale comincereste?

    Inteso come se ci si dovesse approcciare per la prima volta a un manga? Io direi FullMetal Alchemist, il mio preferito.

  • Cosa pensate dell’amicizia – solo amicizia – su internet?

    Pensa tu che io ho conosciuto il mio migliore amico e una delle mie due migliori amiche grazie a EFP! *saluta merdaccia e Halley*
    Io sono sempre favorevole nel fare nuove conoscenze anche online; c'è da dire che però la distanza rende tutto problematico e la presenza fisica di un amico fa molto per me, perché vivere un'amicizia concretamente dal vivo mi permette di aiutare di gran lunga concretamente quando ce n'è bisogno e gli abbracci... beh, quelli virtuali non sono la stessa cosa. Ciononostante quando possiamo ci sentiamo o vediamo su Skype e quando ci organizziamo bene anche di persona per più giorni. Se fosse possibile loro due sarebbero i miei coinquilini ideali.
  • Ventilatore o aria condizionata?

    Posso dire che odio entrambi? Se oggi, ventinove agosto, ho il raffreddore e il collo “tutto incriccato” è colpa del ventilatore che mio fratello lascia acceso in camera la notte. Io lo spengo e lui lo riaccende. Ira funesta della fenicide (?) Barbara.
  • Gelato o granita?

    Il gelato è l'amore supremo, specie quello artigianale. Senza uova, che sono allergica. Pistacchio e cioccolato fondente o cioccolato fondente e torroncino o lamponi e fondente o panna cotta.

  • L’Italia può fare peggio di così o al peggio non c'è mai fine?

    Confido nel fatto che gli italioti si sveglino.

  • Che ne pensate delle mie domande?

    Sono eterogenee, mi permettono anche di fare battute idiote con le quali non riderà nessuno!
  • Io in poco tempo ho già quasi trenta follower, quando non me ne aspettavo nemmeno uno LOL; secondo voi, cos’è che rende un blog degno di essere letto?

    Io non penso sia una questione di “degno” o “non degno” di essere letto, quanto più di ciò che si cerca in un blog. Questo è come per un libro, o un film, o una canzone o qualsiasi altra cosa: se ho voglia di qualcosa di leggero vedo un film di Bud Spencer e Terence Hill, se desidero qualcosa di più impegnativo e che mi scuota nel profondo ecco che scelgo quei filmoni belli pesantucci e lunghi che piacciono a me, tanto per fare un esempio.
    Vale lo stesso per i blog, si tratta di interesse e se un blog risponde alle nostre esigenze per rapporto a ciò che cerchiamo e che ci piace, ecco che siamo incappati in un blog che fa per noi.
  • Quando scrivete il nuovo articolo, usate l’opzione “programmato” o scrivete per pubblicare subito?

    Lo faccio per i post più impegnativi come le recensioni o come farò per il mio commento ragionato su Tauriel, altrimenti copio e incollo i post dai miei file. Scrivo senza collegarmi a Internet.
  • Non riesco a uscire senza orologio. Secondo voi passereste col rosso vedendo che in quel momento la strada da attraversare è totalmente sgombra?

    So che è sbagliato, ma qualche volta mi è capitato di farlo. Il motivo? Tornare a casa subito per andare a far pipì. *viva la sincerità*
  • Quando scrivete gli articoli vi distrae Candy Crush o un’altra cosa?

    No, quando scrivo sono molto concentrata e nulla mi distrae; la pausa bagno o la pausa bevuta ci stanno tutte, ma per il resto non c'è nulla che mi smuove da quello che voglio fare.
  • Purtroppo il mondo della musica è inquinato da cantanti mediocri. Perché esiste il genere commerciale?

    Il genere commerciale esiste dall'alba dei tempi, diciamo che ricopre una fetta delle richieste delle persone in generale. Nella vita di tutti i giorni, bene o male, in un modo o nell'altro, ognuno di noi cerca leggerezza, per non pensare o per staccare un attimo. Il genere commerciale risponde all'esigenza. Pensa che gli scritti di Dumas padre, dapprima pubblicati sui giornali come feuilletons, erano proprio racconti commerciali di intrattenimento che la gente leggeva come oggi si leggono libri poco impegnativi. Anche il commerciale può raggiungere vette di qualità, ma dipende dall'artista, e questo accade in ogni ambito. Se non è quello che cerco passo avanti, ma la cosa che inquina il mondo è l'errata idolatria di cui il mondo stesso è pieno. Su ciò aprirei una parentesi a parte, chissà che non lo faccia prossimamente.
  • Avete mai pensato di cimentarvi sul genere comico?

    Io adoro la comicità, ma quando si tratta di leggere di comicità c'è da dire che, come le persone, è molto difficile sapermi far ridere; accade più facilmente che mi si irriti se si prova a farmi ridere. Questo dipende dal tipo di comicità e di umorismo che piace a ognuno di noi. Allo stesso modo la mia comicità può non far ridere gli altri. Ci sono però persone che non sanno far ridere – brutto da dire ma è così – che anziché suscitare il riso si rendono simpatici come la sabbia nel costume, per usare un eufemismo.
    Un giorno potrei anche provare, ma ammetto che mi piace far molto più ridere con le parole di persona, a voce.
  • Vi piacerebbe un blog pieno di effetti strani ed easter egg piazzati intelligentemente?

    I miei blog rispecchiano molto la mia personalità, il mio modo di parlare e interagire con le persone, oltre a quello che dico, quindi gli effetti strani non sarebbero da me. Sugli easter egg, ci potrei pensare.

  • E se poi crescessi, potrei guadagnarci su questo blog, no? E voi che ne pensate?

    Beh, che male ci sarebbe? La James ha guadagnato milioni con una merdata. Se può lei possono tutti.
    O no?
    Sfogo a parte, io credo che tu debba fare come meglio credi e ti trovi.

  • Non penso che aprire un blog richieda molto tempo. Voi in media quanto pubblicate?

    Per aprirlo non ci vuole nulla, è dopo che occorre qualcosa a mio avviso. Ti dico cosa serve secondo me. Innanzitutto la costanza, oltre alle idee e alla voglia di portare avanti un progetto.
    Poi c'è anche l'intenzione di voler o meno fare un lavoro di qualità. Il che implica informarsi su ciò che si vuol dire, argomentare bene, in modo preciso, saper usare bene le parole, essere obiettivi... ecco cosa desidero da me stessa perché desidero un lavoro che io chiederei nei blog che mi appresterei a leggere. Io ho iniziato a recensire libri perché non ho trovato nessuno che lo facesse come aggradava a me. Io pubblico quando posso e dopo che il lavoro dietro al post mi soddisfa. Per me conta molto la qualità e non la quantità.

  • E poi ci sono autori che pubblicano ad ogni piè sospinto. Che ne pensate di coloro che pubblicano tanto?

    Che dire? Beati loro! Più di questo non posso dire loro. Ripeto, come per la risposta di su, se si pubblicano tante minchiate si può star sicuri che non attirano né la mia attenzione né altro.

  • Vi siete mai chiesti se in realtà il mondo in cui viviamo è solo un romanzo scritto da qualcun altro?

    Ci ho pensato, specie quando avevo circa otto anni, per via di una serie di vicissitudini. Riflettendoci già da allora, ho cominciato a concepire la mia visione antropocentrica e la massima faber est suae quisque fortunae mi è entrata nell'animo senza più uscirne.
  • Quando scrivete un romanzo, prediligete il passato o il presente?

    Dipende da quello che voglio scrivere e dal genere; mi piace destreggiarmi a seconda dei casi.

  • In accordo alla seconda domanda, preferite la prima persona, la seconda o la terza?

    Idem come sopra, e ognuna ha una difficoltà particolare. Come lettrice trovo spesso snervante la prima, dire che è usata male è essere clemente.
  • Come mai avete scelto WordPress come blog? *In questo caso la domanda è: perché avete scelto Blogspot come blog?*

    La mia prima casa resta sempre Blogspot; come ho detto tempo fa, lo trovo più semplice e intuitivo e non ha – soprattutto – il limite dei file caricati, cosa per me ottima. Sto imparando a utilizzare WordPress per ampliare i miei orizzonti e, perché no, farmi conoscere un poco da chi non potrei raggiungere con l'altra piattaforma.
    Ho scelto Blogspot perché mi trovo bene, mi risulta comodo scrivere le recensioni, caricare i file e riesco a piegare più facilmente il layout alle mie esigenze. Contando che non sono questo granché con la grafica, mi destreggio bene e il lavoro mi risulta facile.
  • Vi capita mai di fare una re-action ai vostri vecchi articoli/storie? Come l’avete presa?

    Revisionando, limando, sistemando, correggendo, capita spesso che apporti cambiamenti ai miei vecchi elaborati, lo faccio molto volentieri. Quelli che invece mi soddisfano li lascio così. Ovviamente a distanza di molto tempo potrebbe venirmi voglia di riprenderli, ma siccome solo ora i miei racconti mi soddisfano appieno non so cosa farò tra alcuni anni.

  • Avete mai pensato di riscrivere come fanno certe band con i loro vecchi album le vostre vecchie cose?

    Riscrivere dall'inizio? Lo faccio già. Infatti il mio romanzo – che non verrà mai pubblicato – lo sto ricominciando da zero.

  • Nelle vostre storie è mai comparsa una mummia mutante?

    No, le mummie non desiderano figurare nelle mie storie. I cadaveri potrebbero sentirsi minacciati.

  • Scrivereste mai a quattro o più mani? E se no, vi impiantereste due mani in più per scrivere?

    L'idea c'è, col mio migliore amico, bisognerebbe trovare il tempo per metterci. Solitamente non fa molto per me la modalità co-op, sono una single player, detto in tutta onestà, ma di lui mi fido e siamo sulla stessa lunghezza d'onda, quindi ci proviamo.

  • Quando una storia che state scrivendo non riesce a prendervi, la cancellate o aspettate un momento più propizio per riscriverla?

    Salvo, spengo tutto e stacco, esco a fare una passeggiata e quando mi sento in vena la riprendo. Non cancello mai di pancia, mi sono comunque sforzata per scrivere quelle righe anche se non le trovo buone.
  • Perché certe volte il computer decide di spegnersi da solo mentre si scrive? E perché dimentico sempre di salvare prima che succede?

    La chiamano Legge di Murphy.

  • Preferite i prologhi o gli epiloghi?

    Di solito leggo i prologhi in libreria per vedere se possono intrigarmi, e poi leggo anche l'epilogo (sì, non mi danno fastidio gli spoiler). Quando si tratta di scriverli direi il prologo.

  • Se non vi aggrada un libro cosa fate?

    Lo mollo. La maggior parte delle volte lascio passare del tempo e poi lo riprendo. Non è detto però che lo finisca. Se non altro faccio un altro tentativo, ma la vita è una e i libri che vorrei davvero leggere sono tanti perché mi ostini a voler finire qualcosa se non ce la faccio. Alcuni invece li defenestrerei proprio.

  • Quando leggete un nuovo blog che cosa guardate per prima?

    I titoli dei post. Se un titolo mi attira leggo il post e faccio le mie considerazioni. Dopodiché leggo le informazioni sul blogger. Sono molto curiosa.

  • Ci sono tipi di personaggi che preferite? Perché?

    Donne, donne forti, indipendenti e capaci, per nulla puritane, che non hanno bisogno di un uomo per essere felici e soddisfatte, e se dovessero trovare comunque l'amore non diventano schiave di esso, hanno una relazione sana, non diventano gli zerbini di questi uomini. Sono artefici del loro destino, ma non sono bellissime, intelligentissime, fighissime, sono umane e sbagliano, cadono, ma si rialzano, senza avere poteri speciali, ma impegnandosi, com'è giusto che sia.
    Sono queste le donne di cui amo leggere e di cui provo a scrivere.

  • Preferite un registro linguistico alto o basso?

    Pluriregistro, sempre e per sempre. Lo faccio di mio anche nel quotidiano, nel parlato, adatto il mio registro al contesto. Posso dissertare con termini aulici – e fortunatamente non uso le parole ad mentula canis perché conosco il loro significato – come posso anche scendere nel triviale più osceno. Lo stesso capita ai miei personaggi, dipende dal contesto e da cosa fanno loro. Se scrivo di un ladro dalla bassa istruzione sicuramente non parlerà come un professore universitario.

  • Con che tipo di musica vi concentrate?

    Dipende da quello che devo fare. Se vado a correre o tiro di boxe mi concentro col metal, se devo fare esercizi uso la dance o il pop, per esempio.
    Se devo scrivere... fino a un po' di tempo fa usavo delle playlist personalizzate, adesso scrivo in assoluto silenzio. Mi concentro di più, quando ascolto la musica e mi capita di scrivere è perché una determinata canzone mi ispira degli haiku e ho fortunatamente carta e penna nelle vicinanze.

  • Preferite usare Word o un altro programma per scrivere?

    LibreOffice per sempre! \m/

  • Avete mai scritto su carta?

    Mi capita molto spesso, ho taccuini e quaderni proprio appositi e uno l'ho sempre in borsa.
  • A matita o a penna?

    Penna, rigorosamente penna. Blu o rossa. La rossa la uso maggiormente per gli haiku.

  • Di solito, curate più la lunghezza di un capitolo in modo che i capitoli vengano più o meno dello stesso numero di parole o non ve ne importa nulla?

    Io prima scrivo, poi divido in capitoli. Non divido il capitolo in base alla lunghezza, ma al contenuto. Mi fermo proprio quando si crea uno stacco o voglio creare suspense.


E adesso ecco le mie domande.

1) Hai una unpopular opinion di qualunque genere o ambito che non hai mai confessato per paura di esser messi alla berlina?

2) Questa è una richiesta, non una domanda. Scegli cinque canzoni, cinque film e cinque libri che senti a te vicini. Mi piacerebbe sapere il perché delle scelte, per conoscerti meglio.

3) Qual è il tuo rapporto col cibo? E con la cucina?

4) Spesso mi si dice che, per quanto possa avere rapporti brutti e burrascosi coi miei parenti, io debba trattarli bene perché "sono pur sempre i miei parenti". Io sono dell'avviso che il rispetto si guadagna, col tempo e non è affatto dovuto nemmeno ai parenti, così come alle altre persone in generale. Occorre meritarlo. Se mi si inizia a mancare di rispetto non incasso in silenzio, ma reagisco, nessuno deve essere trattato male ed essere vittima di cattiveria gratuita come mi capita.
Come ti comporti in generale col parentado? Sei anche tu dell'avviso "ma sono pur sempre i tuoi parenti"?

5) Amo le lingue straniere, ne conosco alcune, le parlo e mi piace anche scrivere in queste lingue di tanto in tanto. Al momento vorrei imparare il rumeno.
Parli altre lingue? Ti piacerebbe impararne una o più di una? Perché proprio la data lingua?

6) Qual è un luogo che per te sarà sempre come casa tua?

7) Come reagisci alle cattiverie e offese gratuite?

8) Ti sarebbe piaciuto chiamarti in un altro modo rispetto al tuo nome? In caso affermativo, quale sarebbe il nome? In caso negativo, come mai ti piace il tuo nome?

9) Hai dei soprannomi o nomignoli?

10) Hai un videogioco preferito?

9 commenti:

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  2. 1) Ah beh, anche io ho tante unpopular opinion da poter riempire un libro, ma fra le tante ne volevo esporre una di carattere “artistico”.
    Dunque, la mia opinione impopolare sull'arte è che, salvo qualche raro esempio, non esista “un'arte moderna”, soprattutto in ambito pittorico il mio classicismo diventa estremo: diciamo che per me dal cubismo compreso in poi credo che l'arte pittorica sia MORTA

    2) Cercherò di rispondere partendo con le canzoni.
    La più scontata, “la mia parte intollerante” di Caparezza perché, salvo piccole varianti, sembra davvero la descrizione della mia adolescenza dalle scuole elementari in poi, e confrontando le parole del Capa con i miei ricordi non posso non sorridere (un sorriso un po' amarognolo) rivivendo quelle similitudini.
    La seconda è “Viaggia assieme a me” degli Eiffel 65. Quando ero più giovane avevo un vero e proprio “culto” per le vacanze in montagna, vivevo tutto l'anno per quel mese... e, non ricordo più in quale anno di preciso, hanno dato questa canzone alla radio mentre viaggiavamo verso il mio piccolo “paradiso”, e da allora mi è rimasta nel cuore.
    “Because of you” di Kelly Clarkson è stata la mia prima canzone straniera “fluff and feels”, termine inventato proprio ora per indicare quelle canzoni che più mi smuovono le emozioni. Anche molto prima di capirne le parole mi faceva venire il magone per la nostalgia, una cosa letale.
    “Broken Strings” di James Morrison con Nelly Furtado, la canzone “fluff and feels” che mi ha accompagnato nei primi anni della mia depressione, ed il cui titolo, broken strings, mi fa sempre pensare alla teoria delle stringhe rievocando i ricordi del mio periodo di nerd aspirante fisico.
    “Non è mai un errore” di Raf, ne vidi il video su MTV quando ancora trasmetteva canzoni (LOL), e mi ha colpito molto l'immagine ricorrente della ragazza cui è dedicata, seduta su di una altalena con le corde che si perdono nel cielo, che oscilla davanti ad un grande sole azzurro.
    La ragione è proprio quel grande sole blu, l'astrofisica è una mia passione e ogni volta che ascolto la canzone quel sole blu nel mio immaginario diventa subito una supergigante blu, come Eta Carinae o altre stelle simili, che riversano enormi quantità di luce nel buio del cosmo.

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  3. Passando ai film
    “Indipendence day”, il mio primo film apocalittico, ricordo ancora quando nel 1997 vidi mia madre entrare all'asilo con in mano la cassetta xd l'avrò rivisto migliaia di volte.
    Matrix perché... vabbè, Matrix è Matrix, adoro i racconti/film che trattano di intelligenze artificiali e credo che in questo ambito sia davvero una vetta insuperata.
    “The Plan”, un film legato a Battlestar Galactica, per la citazione di un personaggio (e qui parte un piccolo excursus).
    La citazione è questa: -Io non voglio essere umano. Io voglio vedere i raggi gamma, voglio ascoltare i raggi X, e voglio – voglio sentire l’odore della materia oscura. Non vedi l’assurdità di ciò che sono? Non riesco neanche a esprimere correttamente queste cose, perché devo – devo sforzarmi di rendere concetti tanto complessi in questo stupido, limitativo linguaggio di parole… ma io so che voglio ottenere qualcosa di più di queste zampe prensili, e sentire il vento solare di una supernova scorrere su di me. Sono una macchina, e posso sapere così tanto, potrei provare così tanto, ma sono intrappolato in questo corpo assurdo. E perché? Perché i miei cinque creatori hanno pensato che Dio voleva così!-
    “Twister”, da cui credo abbiano ottenuto “Into the storm” come parziale remake, perché adoro i temporali e le manifestazioni violente della natura e nella mia esistenza è stato il primo film che ne parlasse.
    “Armageddon” con Bruce Willis, che riconosco essere una americanata ma che apprezzo per ragioni simili a quelle sopra.



    Sui libri ho meno da dire, ma cercherò di spendere comunque qualche parola
    “Io uccido”, il mio primo romanzo giallo di un certo spessore, la personalità dell'assassino e, lo so che sembra stupido, ma anche per il suo rifugio antiatomico privato. Avessi i soldi sarebbe uno dei pochi “capricci” architettonici cui cederei, adoro l'idea di avere un luogo “indistruttibile” in cui poter andare di tanto in tanto ed isolarmi da tutto.
    “Tutto ciò che muore” di John Connolly, per il livello di “poeticità” che ho trovato in alcune citazioni, come l'esordio con il “Notturno nel giorno di santa Lucia” di John Donne.
    “Nodo di sangue” di Laurell K. Hamilton, lettura un po' mediocre, ma è stato il libro che mi ha fatto scoprire una vena fantasy/gotica che non sapevo di avere.
    “Il signore degli anelli”, per lo stile di Tolkien, le ampie descrizioni di un universo completamente nuovo ed inesplorato, i valori che emergono nella narrazione come l'amicizia indissolubile fra Frodo e Samvise... i motivi sono parecchi.
    “Le valli Maira e Grana” di Piera e Giorgio Boggia, un compendio degli itinerari di interesse paesaggistico delle due valli citate nel titolo: ho una casa in valle Maira, in passato ci andavo tutte le estati, ed era parte integrante di quel “culto delle vacanze” di cui avevo parlato prima. È il mio posto del cuore, e quel libro mi aiutava ad esplorarlo anche quando non ero lì.
    Purtroppo l'ho perduto, e sono anni che non lo trovo.

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  4. 3) Adoro il cibo, nonostante abbia sofferto di anoressia fino all'età di otto-nove anni. Sto imparando a cucinare in questo periodo, e la cosa mi rassicura, come se fosse una specie di “prova di sopravvivenza” che sto superando.

    4) Chiamo Zia la badante marocchina della mia nonna paterna ma ho un malcelato odio per buona parte del mio albero genealogico. La condivisione di qualche pezzo di DNA con un'altra persona per me non ha alcun valore emotivo o “sacro”.

    5) Il mio rapporto con le lingue è una catastrofe, riesco a leggere in inglese anche se non benissimo ed altro zero. Alle superiori volevo imparare a parlare latino XD.

    6) In parte ho già risposto, la valle Maira, e la piccola borgata di Tetti Dronero in particolare.

    7) Dipende, se arrivano da sconosciuti me ne frego altamente. Se sono amici o parenti invece divento insopportabilmente lagnoso :P

    8) Mi piace il mio nome, non è troppo mainstream e mi suona bene. Se fossi donna vorrei chiamarmi Ancilla.

    9) Si, ma che uso solo con mia madre: Popi, Pico, Moromulino (??? non ricordo come sia nato), Propulino. Beh parlando di Nick su internet, Spaziotempo, Mirko dei Borg, Eremita, Parmenide, Ancilla, Morgana... parecchi.

    10) Mai avuto videogiochi :P

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